LOTOPHAGIE. LOTUS EATERS

luca caccioni

Dopo le personali Zeichen Theater (1996), Scritti (2002) e Ipnosi (2006), la OTTO Gallery Arte contemporanea ospita la nuova mostra di Luca Caccioni dal titolo Lotophagie. Lotus eaters.

“Nel decimo [giorno] la terra toccai dei Lotofagi che mangiano cibo di fiori soltanto…

… Tramato alcun male non fu dai Lotofagi contro i miei compagni, che anzi offrirono a loro del loto per

cibo. Ma chi assaggiava di loro il dolce frutto del loto perdeva la voglia di recarci notizie e di tornare in

patria; e lì tra i Lotofagi amava restare per sempre a cogliere il loto, oblioso ormai del ritorno…”

(Odissea, Libro IX, versi 83 – 97)

Questo nuovo ciclo di lavori, esposto per la prima volta in una mostra personale, rappresenta la sintesi della ricerca che l’artista ha intrapreso da 4 anni, parallelamente allo studio sulla trasparenza del supporto utilizzato. Qui la pittura diventa il soggetto protagonista e viene condotta, attraverso il senso della voluttà e del paradosso in un gioco mnemonico, quasi a voler dimenticare tutto ciò che ci circonda e a non avere più memoria propria, come i mangiatori di loto nella narrazione omerica.

Luca Caccioni presenta opere sospese ed ambigue, generate dall’addizione e dalla sottrazione di colore e pigmenti che formano poi sulle carte immagini solo evocate da dispersioni, aloni, residui e tracce di olio e colore. Sono sindoni che impressionano le carte stratificate e telate che in origine erano grandi fondali di scena di Opera Lirica, delle quali paiono voler sussurrare la memoria, le voci, i suoni dei fasti e dei drammi di cui erano contorno. L’artista agisce su queste carte inizialmente per sottrazione attraverso il taglio, l’abrasione e l’asportazione del colore, poi interviene sul supporto con oli di papavero e vegetali, pigmenti, resine e residui che lui disperde e argina nel loro defluire su entrambi i versi della carta, quasi a voler raggiungere quella trasparenza ricercata sin dagli esordi del suo lavoro.

I “loto”, le figure informi e astratte, le scimmie, le scritture e gli aloni sono le nuove e vacue figure impressionate e sospese sulle carte che “perdono la voglia di recarci notizie” inducendo l’osservatore ad una empatica e soggettiva identificazione e interpretazione delle opere.

Schermata 2015-11-03 alle 12.22.59