MARCO TIRELLI

 

“Ogni giorno che entro nello studio imparo qualcosa. Ogni giorno che entro nello studio modifico qualcosa e ne vengo modificato. Ogni giorno che entro nello studio porto con me milioni di immagini “dal mondo” che, passando allo stretto imbuto della mia manualità, si riducono ad una, unica e necessaria: l’opera d’arte.”*

A distanza di cinque anni, Marco Tirelli espone alla OTTO Gallery un inedito ciclo pittorico dipinto esclusivamente per le sale della galleria. Sono tre opere di grandi dimensioni, tecniche miste su tela, che mutano e, in un certo senso, ampliano l’architettura della galleria, trasponendo lo spazio in una seconda dimensione fatta di elementi architettonici e geometrici astratti, che irradiano una simbologia che si può definire spirituale. Sono opere nel cui interno si percepisce il nuovo spazio proposto dall’artista tramite un gioco nuovo in cui la luce e l’ombra vengono ridefinite e riqualificate. Il nero non è mai del tutto nero ed oscuro e la luce modella le forme che, grazie ad un secondo e più attento sguardo, superano il concetto geometrico divenendo visioni di altre immagini e di ricerca di un ordine all’interno di noi stessi. Come dice lo stesso Tirelli, le sue non sono geometrie vere e proprie, ma pura trascrizione di immagini del visibile. E così anche gli elementi architettonici: gli archi, le porte e i vani di passaggio, come pure le scale elicoidali che l’artista ultimamente ci propone, possono essere visti come simbolo di una ricerca conoscitiva, di un innalzamento spirituale.

“… E’ come dire: io posso offrire alle immagini questo vestito, posso allargarlo o stringerlo ma è questo il vestito che vi darò! Perché il sarto sono io! L’aderenza del vestito al “corpo nudo” delle immagini sta alla mia capacità di taglio, alla mia esperienza maturata nella pratica…”*

*Citazioni tratte dal testo Ogni mattino di ogni giorno scritto da Marco Tirelli per la rivista FMR Bianca n. 2, giugno – luglio 2008

Schermata 2015-11-03 alle 12.22.59