…SETTANTA

marco gastini

A distanza di cinque anni dalla prima personale, OTTO Gallery presenta nei suoi spazi la mostra di MARCO GASTINI dal titolo …settanta.

L’esposizione fa parte di un progetto più ampio riguardante il percorso artistico di Marco Gastini dagli anni Settanta fino ai giorni nostri, attraverso tre differenti eventi espositivi che rimarcano la vocazione di approfondimento culturale che OTTO Gallery persegue da vent’anni col suo lavoro. Tre sono gli spazi coinvolti: Palazzo Pepoli Campogrande, sede distaccata della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Entnoantropologici di Bologna, il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna oltre alla OTTO Gallery.

Il percorso parte dalla mostra …settanta che inaugura alla OTTO Gallery sabato 26 novembre alle ore 19: qui si sono volute presentare le opere di Gastini appartenenti appunto agli anni Settanta, momento in cui l’artista inizia una ricerca incentrata sul mezzo pittorico in rapporto con lo spazio e grazie alla quale viene annoverato tra i precursori dell’Arte Analitica. La sua è una pittura che tende ad uscire dal proprio spazio per invadere gli spazi attorno. Le sale si popolano quindi di opere la cui pittura è costituita da azzeramento cromatico e segnico, opere nelle quali Gastini si serve della geometria controllata per esprimere sia l’emotività sia il distacco dalla pittura, nelle quali il fil rouge è dato dalla luce, dalla tensione energetica dello spazio che determinano l’esito stesso delle opere.

Nella prima sala campeggia una grande installazione già presentata nel 1976 alla galleria Christian Stein, composta da opere su tela sulle quali Gastini intervenne con gesti e segni esili, geometrie che non delimitano lo spazio pittorico ma lo misurano nella sua interezza.

Tre tele del 1974 avvolgono lo spazio della seconda sala: sulle grandi superfici Gastini disegna reticoli di punti di diverse dimensioni ma uniformemente e logicamente distribuiti su griglie sovrapposte. E poi, via via, continuando con un angolo del ’69 composto da macchie di piombo e antimonio, fino a plexiglas graffiati e potenti macchie che escono dalla trasparenza del supporto che graffiano con la loro forza, andando a turbare persino il muro retrostante l’opera.

Da qui si passa all’intervento di Gastini a Palazzo Pepoli Campogrande che inaugura venerdì 25 novembre alle ore 18.00. Si viene subito accolti all’entrata del Palazzo da un intervento installativo in terracotta colorata posto nello scalone principale: una rivisitazione delle installazioni a parete degli anni Settanta nelle quali Gastini utilizzava fusioni di piombo ed antimonio. Proprio in questo periodo l’artista inizia a pensare a opere che colloquino con lo spazio circostante, il muro, attraverso tensioni e rimandi tra la materia e lo spazio del muro che diviene parte integrante dell’opera. All’interno della Quadreria Zambeccari, della quale fanno parte opere di Ludovico Carracci, Guercino, Crespi, Creti ed altri ancora, Gastini pone Retablo del 1986 che porta ad un confronto tra arte moderna e contemporanea. Una predella che già di per sé innesca questo tipo di rapporto in quanto nasce nel Medioevo come corredo alle pale d’altare lignee. L’inserimento di un’opera contemporanea in un ambiente costituito da opere per lo più di età barocca, porta ad un forte parallelo tra i due tipi di arte e a vedere più apertamente il diverso utilizzo di un’opera nata come religiosa e utilizzata in questo momento con valenza laica.

Infine, presso il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna sabato 28 gennaio 2012 alle ore 18.00 sarà presentata al pubblico Contrappunti C (2011), opera di Marco Gastini recentemente donata dall’artista al Museo. In questa occasione, accanto alla nuova acquisizione che entrerà a far parte della Collezione Permanente, fino al 1 aprile 2012 saranno esposti unitamente altri lavori e opere su carta inerenti al ciclo Contrappunti, che ne delineano in modo più esteso il percorso di ricerca. Con questo progetto monografico dedicato a Marco Gastini, il MAMbo intende così valorizzare la donazione di opere attraverso un momento espositivo focalizzato sulla contestualizzazione dell’artista e del suo lavoro, coerentemente con un più ampio e articolato percorso di carattere scientifico e didattico, orientato verso pratiche costanti di accrescimento del proprio patrimonio.

Per questa occasione sarà presentato a metà dicembre a Palazzo Pepoli Campogrande un catalogo in edizione limitata diviso in due parti, una storica e una più attuale. Quella storica è composta da immagini inedite in bianco e nero di Antonia Mulas scattate negli anni Settanta nello studio di Gastini, accompagnate da un testo del ’76 di Paolo Fossati. La seconda parte, invece, è corredata dalle immagini della mostra alla OTTO Gallery ed il tutto è arricchito da un’incisione di  Marco Gastini tratta da un disegno del ’72.

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